Tantissimi i baby studenti della scuola materna Falcone e Borsellino, della scuola dell'infanzia Scopelliti e della scuola dell'infanzia Milicia di Cittanova che hanno preso parte, al cinema Gentile (Reggio Calabria), alla seconda parte dell'ultima giornata di School Experience 3, l’evento dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Nell'ambito della sezione SHORT EXPERIENCE +3 hanno assistito alla proiezione di dieci cortometraggi che hanno dovuto votare, dopo un dibattito condotto da Orazio Cerino del team della Produzione di Giffoni. Diverse le tematiche affrontate: dall'amicizia al rispetto per l'ambiente, dalla paura di crescere e di affrontare il mondo alla fiducia nel prossimo necessaria per fortificarsi e guardare la vita con quel pizzico di coraggio e ottimismo che non guasta mai.
I bambini hanno visto “Above” di Marco Savini, (Italia, 2019), una piccola dolce storia sull'amicizia, che risponde a una delle grandi domande dell'umanità: dove vanno i palloncini quando scappano dai bambini?
“El Charango” di Paola Luciani (Italia, 2022): un armadillo ascolta il canto delle rane e in lui nasce un sogno: cantare. Forse il Grande Mago lo potrà aiutare?
“Do not cross” di Flora Dovigo, Massimo Vignati (Italia, 2021): è facile perdersi in un museo d'arte contemporanea gremito da migliaia di opere in un dedalo di stanze... ma dov'è il gabinetto? Cosa si può fare in questi casi se non trattenerla, stringendo le gambe e lasciando farsi cullare dagli spasmi che ti guidano in una danza tentacolare? Quale posto migliore per mettere da parte ogni dignità e far passare la sofferenza per un'autentica "performance"?
“Iou” di Luca Pieri Pilotti (Italia, 2019) racconta la storia di un bambino che sta viaggiando attraverso diversi pianeti per apprendere le nozioni di base.
“Lucia nella notte” di Daniele Zen, Vernante Pallotti (Italia, 2022) è una favola primordiale su coraggio, speranza e solidarietà. La prima notte del mondo Lucia, un insettino fifone, trova il coraggio di andare alla ricerca del Sole scomparso. Verrà premiata trasformandosi in una lucciola, ricordando che nella paura si può trovare la spinta per un cambiamento positivo.
“Meouch” di Rodrigo Lobato Toporov (Brasile, 2022) segue il percorso di uno sfortunato gatto nero che vive costantemente di malumore, fino a quando un evento folle lo fa allontanare da casa e gli fa incontrare un cane randagio ottimista che gli propone un nuovo modo di vedere la vita.
“Ossigeno” di Beatrice Sancinelli (Italia, 2019) è ambientato in una società sfocata fatta di progresso tecnologico e innovazione. In questo contesto può una semplice azione diventare una rivoluzione? Lena ha 9 anni e un giorno compie spontaneamente un atto d'amore che le cambierà la vita: si prenderà cura di una pianta. Un'azione così semplice eppure insolita che al giorno d'oggi solo i bambini possono compiere d'istinto. Questo gesto rivoluzionario cambierà il futuro del nostro mondo?
“Papa is big I am small” di Anya Ru, Masha Rumyantseva (Italia, 2021) è la breve e tenera storia di una bambina che accompagna il padre marinaio che parte per un viaggio lontano. La sua immaginazione infantile rallegrerà la sua lunga attesa.
“Il piccolo Galago” di Anita Verona, Francesco Catarinolo (Italia, 2021) parla di un piccolo galago del Senegal che deve imparare a cacciare, ma la paura di cadere dagli alberi lo ferma. La madre cerca di spronarlo, ma la paura di non potersi muovere sugli alberi e di cadere è più forte di lui. Un giorno, cercando di acchiappare una cavalletta che si è posata vicino al suo nido, cade dall'albero. Scopre così che, cadendo proprio in mezzo a uno sciame, può acchiappare tante cavallette invece che una sola.
“Who said monster?” di Francesco Forti (Italia, 2021) è ambientato in una notte buia dove un uccellino spaventato va nel bosco. Ha paura perché di giorno gli uccelli che vivono sugli alberi dicono che c'è un mostro. Al bar sul ramo, tutti sembrano essere dei grandi esperti del mostro, nessuno ha informazioni precise ma tutti hanno storie paurose (e a volte ridicole) da raccontare.
Amori difficili, spezzati, fughe, ricerca di se stessi e della felicità, bullismo e tanto altro sono state le tematiche al centro dell'ultima giornata a Cittanova (Reggio Calabria) di School Experience 3, l’evento dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito.
La prima parte della mattinata ha visto protagonisti gli alunni del liceo scientifico statale “Guerrisi” che, nelle sale del cinema Gentile, hanno assistito alla proiezione di nove cortometraggi realizzati dalle scuole nella sezione YOUR EXPERIENCE +14, prima di procedere, dopo il dibattito sui temi affrontati, alla votazione di quelli che sono stati più apprezzati. Il primo della serie è stato “Fratello”: Tom Novak, un immigrato slavo dal passato violento, trova nel bosco, distesa a terra, quasi morente, Kaya, una giovane Lakota e si prende cura di lei. Insieme partiranno alla ricerca di suo fratello, rapito dallo spietato sceriffo della contea. Di Luca Piermarteri con il contributo di Liceo Classico Statale “Ugo Foscolo” di Albano Laziale (RM).
“Come nella vita” di Alessandro Zanetti racconta di quanto sia difficile metabolizzare la fine del primo amore, comprendere che quella persona con la quale per la prima volta sei tutt'uno, nell'infinità di un secondo dovrà diventare solo un grande ricordo; è così che dopo la rottura con Giulia, Gabriele si perderà nella nostalgia e nella ricerca del cinema, il tutto condito dalla convinzione dell'esistenza dell'amore della vita.
“Cosa non è” è un thriller carico di tensione, che ci racconta una storia di amore e violenza. Chiusi in una stanza, quattro ragazzi si alternano nella ricostruzione di un evento tragico. Cosa è successo a Laura? Ognuno di loro sembra avere la propria versione della verità. Di Simone D'Angelo con il contributo degli alunni di varie classi dell’I.I.S.S. “Pertini – Montini – Cuoco” di Campobasso, all’interno di un laboratorio di videonarrazione (Vi.Nar.S.) realizzato con il contributo del Ministero per le Politiche della Famiglia.
“Dura lex sed lex”: due detective trovano un cadavere. Una volta arrestato il colpevole, aprono un dibattito sulla giustizia dell'omicidio. Di Alessandro Del Castillo con il contributo del Liceo Classico e Musicale Cavour di Torino.
“Maria, quella vera”, traccia la vita di Marinella dalla partenza per Milano fino alla sua morte, volata in cielo su una stella, e si sviluppa tra la canzone di De André, la cronaca e l’immaginazione. Di Alessandro Caroppi con il contributo di IPSSS A. Gabriele di Tortora (CS).
“Non perdiamo il treno” tratta il tema dell'ambiente, ponendo l'accento sull'urgenza di agire per salvarlo prima che sia troppo tardi. Per farlo utilizza un efficace parallelismo tra il punto di non ritorno climatico e la corsa per cercare di non perdere un treno importante. Di Davide Bissoli, Adriano Gardum con il contributo del Liceo Artistico Statale di Verona.
“Plastic Mind” racconta di Sofia, una ragazza di Cava de' Tirreni. Da sempre a conoscenza della storia della pergamena che esaudisce i desideri, ne emula una. Spera che la forza del suo desiderio faccia il resto. Di Federicaluna Di Taranto con il contributo di Mac48H di Cava.
“Popcorn girl” parla di Giulia, una giovane liceale che passa il tempo libero nel cinema della sua famiglia, ma diventa vittima di bullismo in seguito ad un appuntamento andato storto. Convinta che la soluzione sia chiudersi in se stessa, tocca alla sua migliore amica trovare un modo per aiutarla a condividere ciò che sta passando. Di Matteo Borghesan con il contributo della Scuola di Cinematografia Rosencrantz & Guildenstern, Bologna.
“Seguimi” è incentrato sul percorso di Damiano che vive di lavori saltuari nel centro storico di Bitonto. Un giorno si deve sposare. È molto teso e, per affrontare la difficile giornata, va a rifornirsi di droga. Di Savino Carbone con il contributo del Liceo Scientifico Galilei Di Bitonto.
I corti che hanno maggiormente entusiasmato i ragazzi sono stati “Dura lex sed lex” e “Popcorn girl”. “Dura lex è stato il mio preferito – ha detto Roberto – Mi piacerebbe molto girare un corto, ma non so se ne sarei capace”. Riccardo li ha amati entrambi: “Il primo perché era ricco di mistero e di suspance, il secondo perché affronta il tema del bullismo e ci dice che non dobbiamo mai avere paura di essere noi stessi”. Riccardo è tra gli studenti che ha preso parte al corto realizzato da Giffoni che sarà presentato questa sera alle 19 al cinema Gentile: “Un'esperienza stupenda. Abbiamo prima seguito delle lezioni on line e poi sono iniziate le riprese. Mi sono divertito moltissimo anche perché la storia è avvincente, ma non posso svelare nulla”. Tra i protagonisti del corto anche Teresa: “Ho contribuito alla stesura della sceneggiatura ed è stato favoloso. Grazie Giffoni per questa grande opportunità”.
Camilla ha raccontato di aver condiviso il messaggio di “Dura Lex sed lex”, mentre Anna, già juror di Giffoni, ha invitato i compagni ad iscriversi in giuria per vivere in un mondo dove tutti i sogni si realizzano. Per Elena il corto più avvincente è stato “Popcorn girl”, perché “tutti possono immedesimarsi in questa trama”. Idem Mattia che ha voluto invitare le ragazze “a parlare e ad esprimersi, senza vergogna”.
I cortometraggi realizzati dagli studenti sono stati protagonisti anche della seconda parte della penultima giornata di School Experience 3, l'evento dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Letteratura, fantasy, scoperta di se stessi, amicizia, avventura, ma anche lotta per la libertà contro ogni sopruso della guerra, sono stati i focus su cui i ragazzi si sono concentrati per trasmettere le loro emozioni attraverso le immagini. Gli studenti della scuola primaria dell'I.C. Cassiodoro-Don Bosco e dell'I.C. Chitti di Cittanova, hanno visionato una serie di corti nell'ambito della sezione YOUR EXPERIENCE +6.
Nello specifico i corti presentati sono stati: “Raggiungere” di Antonio Spetrini, scuole primarie G.Carducci e G.Garibaldi Ic Centro Casalecchio di Reno. Il corto intende promuovere la Giornata Mondiale della diversità culturale, che si celebra ogni anno il 21 maggio, animando le danze caratteristiche delle culture presenti nella classe dei giovani autori.
“Alice nella Dad delle meraviglie” di Francesco Faralli, con il contributo degli alunni della III A della Scuola Primaria A. Moro I.C. Margaritone - Arezzo è appunto dedicato allo studio on line. Durante la lezione di una terza elementare su "Alice nel Paese delle Meraviglie", uno studente in Dad ha un problema col computer e improvvisamente tutta la classe si ritrova bloccata in un mondo a metà tra la lezione, Alice e internet.
“Buonissima!” di Jared Vision, con il contributo di progetto FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) e della Scuola dell'infanzia paritaria "Il Piccolo Mondo" di Bellizzi (SA) parla di un gruppo di bambini che scopre il fantastico mondo delle nocciole.
“Le domande dei bambini” di Raffaella Traniello, con il contributo della Scuola Primaria "Giuliani" - Istituto Comprensivo Ponte San Nicolò (PD) è una sorta di viaggio in un catalogo delle domande, delle paure e delle curiosità dei bambini di 8 anni, un genuino spaccato sul pensiero infantile.
“Essere scuola’’ di Luca Annovi, con il contributo della classe elementare 2B dell'Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini: il racconto della scuola durante la pandemia nelle parole degli alunni, della dirigente scolastica e della docente di una classe elementare nel quartiere Don Bosco di Roma. Girato interamente mediante smartphone. “Fata natura e l'orto magico” di Andrea Dalla Costa, con il contributo della scuola dell’infanzia Ugo Caparini - Talmassons (UD), della scuola dell’infanzia “Sacro Cuore” - Bertiolo (UD), della scuola dell’infanzia “Maria Immacolata” - Pieve di Rose (UD) parla delle avventure di Fata Natura e delle grandi idee che riesce a realizzare assieme a Nonna Gaia, la nostra Terra, la quale con l’aiuto dei nonni e dei bambini ottiene il raccolto di un Orto Magico, nel quale si può piantare tutto.
“Il mago di Oz” di Francesco Faralli, con il contributo degli alunni della III C anno scolastico 2021/22 della Scuola Primaria A. Moro, dell'Istituto Comprensivo Margaritone di Arezzo, è un racconto in versi.
“Il Piccolo Principe - L'essenziale è invisibile agli occhi Italia” di Giancarlo Guercio, con il contributo dell’Istituto Comprensivo Buonabitacolo - Classe 3A Scuola Primaria, è il lavoro conclusivo di un progetto fondato sui temi dell'amicizia e del rispetto. Con la partecipazione inclusiva di tutti i ragazzi, il libro è stato letto e reinterpretato dal loro punto di vista.
“Il quartiere senza colori” di Mena Solipano, con il contributo degli alunni della 4 B dell’Istituto comprensivo IC 83 Porchiano-Bordiga, parla di un bambino che vive in un quartiere grigio, ma trova il modo di rallegrare l’ambiente che lo circonda. “Raggiungere” di Antonio Spetrini, con il contributo delle scuole primarie G. Carducci e G. Marconi dell’I.C.Centro Casalecchio di Reno narra di quattro misteriosi indizi che invogliano un gruppo di giovanissimi studenti svogliati a intraprendere un’improbabile ricerca. Determinati a raggiungere la verità, scopriranno ben presto che sarà lei a trovare loro.
Il corto che è andato per la maggiore è stato sicuramente “Alice nella Dad delle meraviglie”, perché ha ricordato alla platea un periodo in cui non ci si poteva vedere a scuola a causa della pandemia, come ha sottolineato Agata. Beatrice ha detto che è stato un momento triste, perché non ci si poteva abbracciare, mentre Alessio, voce fuori dal coro, ha ammesso che qualche lato positivo c'era, “come giocare con la playstation in pausa e tenere il pantalone del pigiama nei giorni più freddi perché tanto la telecamera non ti inquadrava fin lì”. Grande successo hanno riscontrato anche “Il mago di Oz” e “Il Piccolo Principe - L'essenziale è invisibile agli occhi Italia”. Non a caso si tratta di tre libri per ragazzi che molti degli studenti avevano già letto o che comunque sono custoditi nelle loro librerie.
“Sono storie che mi hanno riportato a quando ero piccola”, ha detto Giulia, mentre Elisa si è ripromessa di tirare i volumi fuori dal cassetto perché si è appassionata a questi racconti dove realtà e fantasia di mescolano per lasciare messaggi profondi. Idem per Iris e Daria.
Leila si è soffermata sull'importanza della scrittura: “Scrivo storie – ha raccontato – e ho capito come non è poi così semplice trasporle sul grande schermo”. A fare presa sugli studenti anche “Raggiungere”, perché “ci consegna la memoria del passato”, è stato il commento di Pasquale, prima che Antonino dicesse, senza mezzi termini, che “la guerra è una una schifezza”. Un sentimento condiviso da tutti: “La storia mi ha sempre affascinato – ha spiegato Annamaria – La guerra è una cosa orribile che si fa solo per il potere e per conquistare visibilità, mentre invece si distruggono tante famiglie”. Di qui gli applausi per i partigiani che “durante la seconda Guerra Mondiale ci hanno liberato dal nazismo”, hanno dichiarato Rebecca e Benedetta.
Giornata veramente speciale per School Experience 3 che questa mattina, nella sala del cinema Gentile di Cittanova (Reggio Calabria), ha ospitato gli alunni dell'istituto comprensivo Monasterace-Riace-Stilo-Bivongi, dell'istituto comprensivo Chitti di Cittanova (scuola secondaria di primo grado), dell'I.C. Jerace di Polistena (scuola secondaria di primo grado) per assistere alla proiezione di alcuni cortometraggi realizzati da loro coetanei a cui poi dare un voto in vista della premiazione finale.
L'iniziativa, che rientra nella sezione YOUR EXPERIENCE +11 fa parte dell’evento dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito. Bullismo, guerra, violenza e rispetto dell'ambiente sono state le tematiche prescelte dai ragazzi per realizzare i loro progetti audiovisivi, che mescolano attualità con frammenti di vita vissuta, nuove tecnologie e scrittura creativa.
Nello specifico i corti visti e “analizzati” dai giovani studenti sono stati: “In un mondo di lupi” di Israa Ben Hassine con il contributo dell'Istituto comprensivo Sarnelli-De Donato-Rodari di Polignano a Mare L'insegnante convoca la mamma di Carletto per avvertirla che, in questo mondo di lupi, suo figlio dovrà imparare a difendersi da solo, altrimenti i bulli lo perseguiteranno per tutta la vita.
“Liberi tutti!” di Matteo Moschetti con il contributo dell'I.C. Martiri Di S. Anna Di Stazzema: tra le gole delle Alpi Apuane meridionali, alle pendici del monte Pania, una bambina fugge dai bombardamenti che la circondano, disperata, in lacrime, stringendo in mano la bandiera dell'Ucraina.
“Parole rotte” di Daniele Cascella con il contributo dell'Istituto Comprensivo Musti - Dimiccoli di Barletta: gli alunni di varie classe di quinta elementare e di prima media si sono confrontati sul tema del bullismo, un mostro maligno che si aggira a volte anche tra i più piccoli, devastandoli. Parole rotte è il loro grido di dolore, frutto di un laboratorio cinematografico scolastico, in cui sono confluiti anche vari racconti di vita vissuta.
“Plasticfree” di Eugenia Perna con il contributo della classe l dell’I.C. 48 Madre Claudia Russo - Solimena, Napoli è incentrato su un piccolo gesto che può fare una grande differenza, come ad esempio differenziare la plastica in modo che questa possa essere correttamente riciclata. Una semplice accortezza che può salvare il nostro pianeta. Alla stessa tematica è dedicato “Raccolta differenziata?” di Raffaella Traniello con il contributo della scuola secondaria di I grado "Doria" - Istituto Comprensivo Ponte San Nicolò (PD). Si tratta di una serie di tre spot sulla raccolta differenziata, costruiti provocatoriamente al contrario, che mettono in evidenza quanto un piccolo sforzo possa portare a un grande vantaggio all'ambiente in cui viviamo.
“Il seme della speranza” di Nando Morra con il contributo degli alunni de La Cittadella scolastica "Domenico Carnovale" di San Nicola da Crissa (Vibo Valentia), è la storia di un supplente di lettere, Tancredi, e di tre ragazzi di prima media, Samuele, Marco e il siriano Nasser. Quest'ultimo è vittima di discriminazioni da parte dei suoi compagni di classe aizzati da Marco, un bullo influenzato dalle idee xenofobe del padre.
“Storia di Giò” di Isabella Valenti con Bitoche Studio e con il contributo della classe 3D dell'Istituto Comprensivo C.so Matteotti di Alfonsine parla di Giò che offre in dono al suo fidanzato la sua giovinezza e il suo amore, simboleggiati da un fiore, ma la loro relazione sta per essere travolta dai modelli stereotipati dei ruoli.
“They saw you” di Vittorio Caratozzolo con il contributo della scuola secondaria di 1° grado Giacomo Bresadola - I. C. Trento 5 focalizza la sua attenzione suI bullismo che fa a pezzi le sue vittime. Restare indifferenti o neutrali rafforza l'azione dei persecutori contro le vittime.
Sollecitati da Orazio Cerino del team della produzione di Giffoni, i baby alunni hanno dato vita a un dibattito pieno di spunti interessanti. “Essere innamorato di una persona non significa sottometterla”, ha urlato Michele alla platea, mentre Stella ha ribadito che “non è giusto avere paura delle persone che ami”. Anche Andrea ha fatto proprio il messaggio di Orazio: “E' vero, la mia libertà finisce dove inizia la tua e bisogna dire no alla possessività, sia nei rapporti tra uomo e donna che nelle amicizie, perché bisogna imparare ad essere liberi e a lasciare agli altri i propri spazi”. I ragazzi si riferivano in particolare al corto “Storia di Giò” e si sono trovati concordi sul fatto che una seconda chance si offre sempre a tutti, ma non quando si ha a che fare con la violenza, anche solo verbale. “Le donne non si devono toccare, bisogna essere sensibili”, ha raccontato Vincenzo strappando un applauso alla platea.
Tra i corti, ad aver colpito molto l'interesse dei giovanissimi anche “Il seme della speranza”. Ne hanno parlato in particolare Lorenzo e Samuele. Per il primo, “è un diritto di tutti i bambini, anche di quelli che vengono da altri angoli del mondo, essere trattati alla nostra stessa stregua. Per questo è importante che le famiglie trasmettano i valori giusti. Invece spesso sono gli adulti ad avere una visione distorta della vita”. Il secondo ha poi specificato: “L'umanità deve crescere senza distinzioni, perché siamo tutti uguali e uno dei mali da combattere è l'indifferenza. Se stai zitto di fronte a un sopruso, anche se non ti riguarda, allora vuol dire che sei complice”.
Il cinema è visione ma anche radici. E può riuscire a tradurre quello che l'antropologo Vito Teti ha individuato nel concetto di restanza. Restare in un territorio, ma con la consapevolezza di doversi rimboccare le maniche per rigenerarlo. Ed è quello che è accaduto stasera al cinema Gentile di Cittanova (Reggio Calabria), dove diverse persone hanno scelto di prendere parte a PARENTAL EXPERIENCE, il progetto dedicato alle famiglie inserito nell'ambito di School Experience 3, l’evento dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito.
“E' un'iniziativa bellissima – ha spiegato Antonina Zerbonia, accompagnata dal figlio Gioiele – Più volte ho accarezzato l'idea di trasferirmi al Nord, perché qui non c'è lavoro e non ci sono opportunità. Ma poi, dopo l'incontro con la Scuola di recitazione della Calabria e eventi come quello di stasera in partnership con realtà come Giffoni, ho cambiato idea, perché ho capito che una possibilità di cambiare le cose esiste”. Le fa eco Gioele: “Qui abbiamo le armi ma non i soldati, eppure se ci metti impegno e hai l'amore nel cuore, comprendi che ce la puoi fare a realizzare i tuoi sogni”. Entusiasta Palmira Zungri: “Mia figlia sta prendendo parte al progetto Sedici Modi di Dire Ciao e non l'ho mai vista così felice e coinvolta”, mentre Ornella Pantano usa un aggettivo inequivocabile, “straordinario” per raccontare la piccola rivoluzione di Walter Cordopatri e la grande visione di Giffoni, dove la figlia è stata in giuria, “una vera fucina di talenti per chi vuole esplodere di creatività”.
Genitori e figli hanno assistito alla proiezione di “Una voce fuori dal coro”, il film di Yohan Manca. Metti le banlieu e La Traviata. Una famiglia sgangherata e la musica che, come sosteneva Bach, ti aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori. L'amore, il riscatto, ma anche la rabbia e il disagio. La tenacia e il sogno di una vita migliore. Anzi, forse solo semplicemente diversa. Nour, un ragazzo di 14 anni, si sta godendo l'inizio delle vacanze estive nel sud della Francia.
È il più giovane di quattro fratelli. Vivono insieme in una casa popolare e a turno si prendono cura della madre che è in coma. La donna amava l'opera italiana, quindi Nour prova a fargliela ascoltare spesso e sviluppa così una passione per quelle note. Tra il lavoro per la comunità e le crescenti tensioni a casa, Nour sogna di fuggire in un luogo lontano. Quando incontra Sarah, una cantante lirica che tiene corsi estivi, trova finalmente l'opportunità di uscire dal suo guscio ed esplorare nuovi orizzonti. Il film ha conquistato i juror della sezione Generator+13 del Giffoni Film Festival 2022 ed ha vinto il Gryphon Award come miglior film.
Il titolo orginale, Mes frères et moi consegna immediatamente al pubblico una fratellanza aspra ma sanguigna: Abel, Mo, Hédi e lo stesso Nour mostrano, al contempo, certezze robuste e fragili vulnerabilità, virile indipendenza e bisogno intimo di protezione. Liberamente adattato da una pièce teatrale di Hédi Tillette de Clermont-Tonnerre, portata in scena e recitata dal regista a soli 17 anni, ribadisce l’importanza dei legami familiari e il valore fondante della musica.
Come si realizza un manifesto grafico? Quali sono le nuove forme di comunicazione per interagire con dirigenti e alunni? E ancora, come usare un programma di scrittura su un sistema Mac, come curare la parte grafica di una brochure e di una presentazione, come realizzare le cosiddette creatività e montare video con tanto di colonna sonora incorporata? Sono queste le domande che spesso si pone il corpo docente: a dare una risposta, questo pomeriggio, presso la Scuola di recitazione della Calabria di Cittanova, diretta da Walter Cordopatri, ha provato a dare una risposta Luca Fresolone del team di Giffoni, nel corso di un laboratorio dal titolo Digital Prof.
L'iniziativa si inserisce nel progetto generale School Experience 3, l’evento dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito. All'appuntamento hanno aderito oltre ottanta docenti dell'intera provincia di Reggio Calabria, che hanno ascoltato i consigli di Fresolone, scoprendo una serie di curiosità e apprendendo gli strumenti del mestiere per implementare le proprie competenze.
A salutare i professori, grazie a un collegamento on line, il fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi, che ha regalato anche una preziosa anticipazione: “Ho parlato con il Miur e con il Mic e a marzo, qui a Giffoni, organizzeremo un evento dedicato esclusivamente a voi – ha annunciato – Vi voglio ringraziare per la vostra collaborazione. L'altro giorno sono stato a Cittanova e, oltre ai rappresentanti istituzionali, tra cui il presidente della Regione Calabria, ho incontrato gli alunni delle elementari e dei licei e il mio cuore è ancora pieno di gioia. La vostra è una realtà scolastica efficace ed efficiente. Giffoni è e sarà sempre al vostro fianco con l'obiettivo di continuare ad aprirsi al vostro territorio attraverso nuove collaborazioni, con il contributo della Scuola di recitazione della Calabria”.
E proprio al suo “timoniere”, Walter Cordopatri, è toccato aprire il dibattito, sottolineando “l'orgoglio di fare parte di questo importante progetto. La collaborazione con Giffoni – ha raccontato – dura da sei anni e ormai abbiamo radici profonde in comune con questa splendida realtà che ha 52 anni di vita. Questo momento vuole coinvolgere i docenti e ci saranno iniziative specifiche per i genitori, mentre ogni giorno ci rivolgiamo ai ragazzi nel segno del cinema. Al Gentile quotidianamente ce ne sono più di 800 e questo rappresenta un risultato straordinario”. La platea ha seguito con attenzione il laboratorio, mostrandosi interessata anche a nuove forme di collaborazione con la SRC e Giffoni.
“Siamo ripartiti da dove la pandemia ci aveva fermati – ha ricordato Marco Cesaro dell'ufficio progetti speciali di Giffoni- I ragazzi viaggiano con il digitale su velocità stratosferiche ed è giusto essere aggiornati e al passo con i tempi per riuscire a dialogare meglio con loro. Questa è una delle missioni di Giffoni che sarà sempre pronto ad accogliere le vostre istanze e ad esservi vicino”.