Ambiente, discriminazione e scenari post apocalittici, l'attualità irrompe nella terza giornata di School Experience

L'attualità irrompe nella terza giornata della seconda edizione di  School Experience , il festival on line organizzato dall'Ente autonomo Giffoni Experience  e realizzato nell'ambito del  Piano nazionale cinema per la scuola  promosso dal  Ministero dell'Istruzione e dal Ministero della Cultura . Tanti i temi trattati dai lungometraggi della giornata e tanti gli spunti emersi dai talk con gli alunni e gli studenti che partecipano alla rassegna.

Tra i lungometraggi in concorso nella sezione Feature Experience - Scuola Primaria c'è  TRASH - LA LEGGENDA DELLA PIRAMIDE MAGICA  di Luca Della Grotta e Francesco Dafan (Italia). Un'avventura alla scoperta di quanto, quelli che riteniamo rifiuti possono avere infinite possibilità di rinascita. Il film, distribuito da  Notorious Pictures , è un film d'avventura che unisce divertimento e mission educativa. Protagonisti un gruppo rocambolesco di "rifiuti", oggetti ormai dismessi alla ricerca di un nuovo scopo che dia un senso alla loro vita.

La storia parte dal punto di vista di Slim, una scatola di cartone scoraggiata, che vive in un mercato e ha smesso di credere in tutto. Insieme a Slim c'è Bubbles, una bottiglia da bibita gassata cicciottella e ottimista, che stempera la visione grigia di Slim. Sul loro cammino incontreranno Spark, una piccola scatola che li guiderà in un viaggio inaspettato. Non mancheranno gli imprevisti: alla ricerca di Spark infatti incontriamo Kudo, la potentissima unità madre di un computer che vuole impadronirsi di ciò che si cela all'interno del piccolo per continuare a vivere.

“Mi è piaciuto molto il film - commenta Pietro, 8 anni di San Donà di Piave - mi ha insegnato che ogni oggetto ha uno scopo e, una volta finito il suo compito primario, può diventare altro: un barattolo può, per esempio, rivivere come vaso ”.

Gli fa eco Martina: “Questa storia mi ha fatto capire l’importanza della differenziata. Mi sono emozionata a pensare che anche gli oggetti possono avere un’anima”.

Body shaming, bellezza, discriminazione, lotta per i diritti, dittature, prevaricazioni: sono i temi che hanno caratterizzato la proiezione di THE CLUB OF UGLY CHILDREN, il lungometraggio diretto da Jonathan Elbers protagonista della categoria Featuring Experience dedicata alle scuole secondarie di primo grado.

La storia ruota intorno a un terribile slogan, “mantieni pulito!”, che il nuovo presidente diffonde per le strade riferendosi, drammaticamente, all'aspetto dei cittadini. Paul è un bambino “diverso”: le sue orecchie a sventola non passano inosservate. E quando viene invitato con altri suoi coetanei che non rientrano nei canoni di bellezza precostituita a prendere parte a un viaggio, capisce che l'intenzione degli organizzatori è quella di segregarli. Grazie all'aiuto di Sara riuscirà a scappare, per poi fondare un club contro il presidente. Gli ugly children possono dunque diventare eroi? “Certo, perché non dipende dal fisico, ma dalle azioni che le persone sono in grado di compiere”, ha commentato Martina nel corso del dibattito. In tanti hanno voluto esprimere la propria opinione: Marianna, Christian, Lorenzo, Leonardo, Anna. “Questo film ci insegna che non devono esserci pregiudizi, ognuno di noi è unico”. Non sono mancati i paragoni con i regimi totalitari, come Anna, che ha voluto ricordare il fascismo o Vincenzo e Matteo, a cui le emozioni del film hanno ricordato la deportazione degli ebrei. Inevitabile anche un paralello con l'attualità: “Mi ha colpito il fatto che molti personaggi tendono ad adeguarsi al pensiero comune – ha spiegato Rosa – Un po' come accade oggi con chi nega l'esistenza del virus”.

LA GUERRA DI CAM, lungometraggio diretto da Laura Muscardin, protagonista della categoria Featuring Experience dedicata alle scuole secondarie di secondo grado. Un film che tratta il tema della fuga in uno scenario post apocalittico, surreale quanto reale, soprattutto oggi, in tempi di pandemia, quando la normalità ha ceduto il passo ad una straordinarietà tale da sembrare irreale.

I protagonisti della storia, un ragazzino di nome Cam e sua sorella, intraprendono un viaggio alla ricerca di una via di fuga verso il mare, ultima possibilità di salvarsi e trovare la libertà. Per raggiungere i porti, devono attraversare lande abbandonate dove imperversano milizie armate e avidi trafficanti di esseri umani; un itinerario spaventoso in balia di un mondo spietato. È un viaggio lungo, estremamente pericoloso, e presto il ragazzino, rimasto solo dopo il rapimento della sorella, s’imbatte in un misterioso frate. I colpi di scena non mancano e sono questi ad aver reso la visione del film ai ragazzi degli istituti superiori coinvolti avvincente e per certi versi spiazzante, straniante ed inquietante. Perché una certa inquietudine pervade il film e questo è stato colto dai tanti ragazzi che hanno animato il dibattito successivo alla proiezione.

Seppur in maniera poco nitida e volutamente surreale, tante le tematiche che emergono sulla superficie della storia: la questione ambientale, quella delle migrazioni rappresentata dalla ricerca del mare e, poi, quella della solitudine di una generazione in cerca di se stessa. «Centrale nel film - ha detto uno dei ragazzi intervenuti - è il tema del conflitto tra bene e maschile che è qualcosa di antico e di nuovo allo stesso tempo». Un conflitto al quale assistiamo ogni giorno e che fa parte per certi versi della natura umana. A conferma dell'universalità del linguaggio del cinema.

E ha l'obiettivo di promuovere la formazione di una nuova generazione di spettatori consapevoli e appassionati, creando un legame attivo tra il mondo della scuola e l'audiovisivo, MovieLab, il webinar rivolto agli allievi degli istituti secondari di II grado organizzato all’interno di School Experience. I ragazzi si sono immersi in un mondo di immagini con un laboratorio attivo che mira a promuovere percorsi di crescita e formazione: il cinema diventa così uno strumento di conoscenza e lettura della realtà, volto a stimolare uno sguardo più attento, ad affinare il gusto estetico, a promuovere il senso critico, a favorire le possibilità di dialogo e confronto. Indirizzato totalmente a docenti e dirigenti, invece, è Digital prof. Il corso ha come obiettivo quello di portare in classe l’educazione digitale affinché i device possano costituire un mezzo utile alla didattica, al passo con le competenze e le esigenze delle nuove generazioni.

«Non tutti i docenti possiedono competenze digitali sufficienti ad affrontare un rinnovamento della metodologia - spiega Filomena, tra i docenti coinvolti nel lab - le nuove tecnologie in classe permettono di realizzare simulazioni, reperire informazioni da fonti diverse e scrivere testi a più mani in modo cooperativo, di guardare videotutorial e svolgere esercizi interattivi. Ci consentono di sperimentare compiti autentici e dinamici, esperienze che prevedono un coinvolgimento attivo da parte degli alunni utilizzando strumenti a loro familiari. Grazie a Giffoni proporrò alla mia classe nuovi stimoli, oggi più che mai necessari. Corsi così dovrebbero durare più di due giorni”.