Amicizia, scoperta e viaggio: tante emozioni per la seconda giornata di School Experience

Entusiasmo, energia, empatia: sono queste le caratteristiche che hanno contraddistinto la seconda giornata della seconda edizione di School Experience, il festival on line organizzato dall'Ente autonomo Giffoni Experience e realizzato nell'ambito del Piano nazionale cinema per la scuola promosso dal Ministero dell'Istruzione e dal Ministero della Cultura.

Accolto con gioia dai più piccoli e in concorso nella sezione Feature Experience dedicata ai lungometraggi, JACKIE AND OOPJEN di Annemarie van de Mond, che ha conquistato gli allievi delle primarie. La dodicenne Jackie ha fatto del Rijksmuseum la sua seconda casa poiché sua madre vi lavora. Mentre si aggira tra i corridoi fuori dall'orario di apertura, le appare improvvisamente di fronte Oopjen, una donna ritratta da Rembrandt, che ha preso vita. Il dipinto è alla ricerca della sorella perduta da tempo, abituata a risolvere i problemi degli altri. La bambina decide di portarla a casa con sé per darle una mano. Per Oopjen, una donna del Rinascimento, il XXI secolo rappresenta la più grande delle avventure da vivere. In lei, Jackie troverà finalmente una vera migliore amica.

Questo film mi ha fatto venire voglia di entrare in un museo – commenta Martina, 7 anni - è una storia bizzarra e coinvolgente, ti fa sentire protagonista. Non vedo l'ora di visitare una mostra con i miei genitori e scoprire se i quadri sono davvero così sorprendenti come sembrano in questo racconto”.

Oltre 90 i ragazzi collegati per la categoria Feature Experience di primo grado. Ad animare il dibattito è stato GLASSBOY di Samuele Rossi, incentrato sulla storia di Pino, 11 anni, affetto da una malattia ereditaria che lo costringe a vivere confinato in una grande villa e a guardare la vita che scorre fuori dalla sua finestra. Il suo più grande sogno è quello di essere “normale” e di far parte del gruppo degli Snerd che sfrecciano in bicicletta per le strade del paese.

La sua vita cambia quando incontra Mavi, la leader del gruppo, che gli aprirà le porte di un nuovo mondo in cambio di un piccolo aiuto. Pino inizierà così il suo cammino verso l'emancipazione, sfidando le regole dei suoi genitori e di nonna Helena. Proprio quest'ultimo personaggio ha incuriosito i giovani spettatori, per la sua natura profondamente conflittuale, sospeso com'è tra l'affetto per il nipote e la paura che possa stare male.

Può l'amore limitare la libertà? E' una delle domande che più frequentemente si sono posti gli alunni, rimasti profondamente colpiti dalla sensibilità del protagonista, come ha sottolineato EmmaAntonio ha invece posto l'accento sul rapporto, non sempre semplice tra libertà e diversità, mentre Rossella ha voluto sottolineare come, anche di fronte alla malattia, l'amicizia sia spesso il rimedio più efficace. Gli interventi sono fioccati: Francesco, Vincenzo, Raffaele, Carla, hanno più volte chiesto la parola al facilitator Andrea Contaldo che, sul finale, ha raccolto le confidenze più private della platea virtuale. “Il lockdown è pesante – ha ammesso Anna – Dicevano andrà tutto bene, ma dopo un anno siamo ancora al punto di partenza”. Una luce però c'è e School Experience sembra aver contribuito ad accenderla: “Guardare dei film insieme ci fa sentire meno soli – è il commento di Natalia – Quando torneremo alla normalità ameremo ancora di più la nostra vita, perché avremmo capito il valore che ha”.

La seconda giornata di School Experience per le scuole secondarie di secondo grado ha visto la proiezione del film canadese JEUNE JULIETTE, già presentato nel corso della 50esima edizione di Giffoni Film Festival per la sezione Generator +13. Si tratta di un film che commuove e fa riflettere perché racconta emozioni e sensazioni comuni in quella fase così delicata della vita di una persona come è l’adolescenza.

Il film racconta la storia della quattordicenne Juliette che vive in campagna con suo padre e suo fratello maggiore. Quando Juliette era piccola, sua madre lasciò la famiglia per proseguire la sua carriera a New York; da quel momento, Juliette ha iniziato a ingrassare. Oggi non è obesa, ma è chiaramente la ragazza più pesante del suo liceo.

Ma questo non le impedisce di essere vivace, divertente e sempre ribelle. Juliette ha grandi sogni: vuole organizzare le feste migliori, trasferirsi a New York per vivere con sua madre e uscire con il ragazzo più bello della scuola, un ragazzo più grande che sta per laurearsi. In breve, vuole tutto ciò che non può avere, il che a volte le fa dimenticare di apprezzare chi la ama davvero.

E’ la storia di una ragazza che si lascia alle spalle l'infanzia per iniziare il lungo viaggio verso la scoperta di sé e l'accettazione della sua personalità, della sua immagine e delle sue convinzioni. Se molti film di “formazione" raccontano la difficoltà di diventare adulti, Jeune Juliette si concentra sulla difficoltà di diventare una adolescente.

Ai ragazzi è piaciuta la forza che la protagonista sprigiona nonostante il sapore di cattiveria che si prova scena dopo scena.

Ho apprezzato la grinta – hanno detto molti degli alunni – perché Juliette non vuole arrendersi mai. Anzi, è riuscita a rialzarsi mentre stava toccando il fondo. Dovremmo prenderla a modello perché anche noi non dovremmo arrenderci mai. La sua forza è ammirevole. Di fronte a tutti ha fatto quello che gli altri non volevano da lei e cioè che ce la facesse”.

Il film è stato apprezzato perché ci sono tanti temi che sono vicinissimi alla vita e al mondo degli spettatori di School Experience, ma non ci sono stereotipi.

Emerge nella protagonista – ha commentato un altro ragazzo che ha visto il film - la consapevolezza che non bisogna cambiare per gli altri e che è circondata da persone che l’accettano per quello che è ed è così che capisce che cambiare non è quello che davvero vuole. Questo è molto importante”.

La faticosa costruzione di una personalità adulta passa anche per le secche dell’insicurezza che non è sempre è un male, hanno notato in molti: “L’insicurezza – hanno commentato - serve perché è necessaria per migliorare e migliorarsi. È la spinta al cambiamento”.

Questo è il senso di quel frullatore chiamato adolescenza in cui si mescolano tutti gli ingredienti che danno vita ad un mix che è la personalità di una persona. Costa fatica diventare grandi, proprio come è costato alla giovane Juliette.