La grammatica del cinema: ai MovieLab di School Experience 3 gli studenti di Ceccano a lezione di regia, sceneggiatura e fotografia

Che cos'è il cinema per voi? Per me è qualcosa di intimo e, allo stesso tempo, un lavoro di squadra inevitabile. C'è una punteggiatura nascosta che ti offre una chiave di lettura di ogni film”. La grammatica del cinema, fatta di regole e professionalità ben definite, è al centro di Movie Lab, il laboratorio tenuto da Andrea Contaldo del team di Giffoninell'ambito della quarta giornata di School Experience 3. L’evento è dedicato ai ragazzi e alle ragazze di tutta Italia, inserito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Qui a Ceccano stiamo girando un corto molto particolare, un mockumentary”, ha spiegato Contaldo agli studenti dell’Istituto Comprensivo Ceccano II, andando ad approfondire la carrellata dei generi del cinema, dallo storico alla commedia, dal documentario all'horror al western.

Diceva Marcello Mastroianni: al teatro preferisco il cinema, perché recarsi sul set cinematografico è come andare in campeggio, puoi trovare chiunque. Ed è vero perché il cinema è un'arte trasversale dove ti confronti con tante figure professionali che vengono da estrazioni diverse”. Ma quanti sono i mestieri del cinema? Tantissimi, si va dal regista, allo sceneggiatore, dal produttore al direttore della fotografia, fino agli attori, ai fonici e ai montatori, solo per citarne alcuni.

Contaldo ha analizzato le principali figure professionali, spiegando ai ragazzi lo specifico di cui si occupano per raccontare, attraverso le loro competenze, anche una realtà complessa come quella di Giffoni. Anticipando che le tre frasi principali di un film sono la pre-produzione, la produzione e la post produzione è poi entrato nel dettaglio di quella che è la grammatica delle riprese che si distingue in campi e piani: la scala dei campi è per concentrare l'attenzione sui luoghi interni o esterni, mentre quella dei piani ha al centro uno o più soggetti.

E la scelta del regista, naturalmente, non è mai casuale, ma funzionale alla narrazione. È un modo per raccontare le emozioni attraverso le immagini, come è stato dimostrato attraverso la visione di alcuni frame di film che hanno fatto la storia del cinema. E ancora, una carrellata sui movimenti di camera, dalla panoramica verticale a quella a schiaffo, solo per citare alcuni esempi.