50 anni di Giffoni: in Sardegna l’abbraccio di School Experience all’idea

Un’idea con gambe forti che, a ogni passo, ha potuto contare sulla passione e l’amore di tanti: il cammino di Giffoni Opportunity continua e nel giorno in cui si celebra l’inizio di quel percorso - il 20 novembre di 50 anni fa - anche School Experience ha voluto rendere omaggio all’evento che ha cambiato la vita di migliaia di persone. Nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale “Salvatore Satta” di Nuoro sono stati oltre 300 gli allievi degli istituti secondari di II grado sardi a voler ringraziare e abbracciare – anche se solo virtualmente – l’ideatore del festival “più necessario”. “Buon compleanno Giffoni”: è il coro carico di energia e affetto che si è alzato dalle sedioline rosse della sala. Un sentimento che supera confini e latitudini perché, si sa, “non importa il colore della pelle, la tua religione, il Paese da cui provieni”, a Giffoni contano solo i sogni e il coraggio di realizzarli.

Con gli occhi pieni di emozione è partita così anche la seconda giornata del festival itinerante inserito nel Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e dal Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (Mibact). Questa volta in concorso nella sezione dedicata ai lungometraggi, Feature ExperienceCAFARNAO – CAOS E MIRACOLI di Nadine Labaki. Il film ha ottenuto una candidatura agli Oscar ed è stato premiato al Festival di Cannes. L’opera si apre con un atto simbolico e provocatorio: il dodicenne Zain decide di fare causa ai suoi genitori per averlo messo al mondo senza offrirgli amore, sostentamento e cure. Si ripercorre così, in un lungo flashback, la storia di questo bambino e dei suoi fratelli che crescono in condizioni di povertà estrema, abbandonati totalmente a loro stessi. Del legame privilegiato di Zain con la sorella Soah. Dei genitori che vivono di espedienti e non posseggono gli strumenti, né la sensibilità di capire quali bisogni abbiano i figli. Dell’incontro con Rahil, immigrata etiope, e il figlio Yonas. E di un groviglio di strade, di incontri e di vicende complesse e intricate. Cafarnao è un film che scava dentro all’abisso emotivo fino a togliere il respiro. Fa male, come un pugno che arriva dritto allo stomaco. Talmente scomodo e ingombrante da far percepire allo spettatore il desiderio di uscire dal cinema e contemporaneamente da tenerlo incollato alla sedia fino all’ultimo istante.

Nel pomeriggio spazio ai lab: a conquistare docenti e dirigenti è stato Digital Prof. che ha l’obiettivo di portare in classe l’educazione digitale per stimolare pensieri, riflessioni e approfondimenti al passo con le esigenze degli studenti. Totalmente dedicato ai ragazzi, invece, MovieLab, una lezione di cinema interattiva per guidare i giovani alla comprensione del linguaggio audiovisivo, dandogli la possibilità di scoprire tutte le fasi di costruzione di un film.

 

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