Le intuizioni che ridisegnano il territorio: all’Università di Palermo Gubitosi spiega la forza delle idee che sfidano il tempo

“L’intuizione dà l’opportunità di vedere oltre le montagne, di cancellare i confini, di pensare in grande. Dare l’occasione alle proprie idee di crescere, di svilupparsi, di trasformare i sogni in segni, vuol dire anche cambiare l’identità del proprio comune, com’è stato per Giffoni”. È un confronto schietto, occhi negli occhi, quello tra il direttore Claudio Gubitosi e gli studenti del Dipartimento Cultura e Società dell’Università di Palermo. L’appuntamento, fortemente voluto dal responsabile del dipartimento, Michele Cometa, si inserisce nel ciclo di incontri “Le Professioni della Cultura”.

Chi si occupa di cultura spesso un lavoro se lo deve inventare, partendo da un’idea - spiega Cometa - forse è meglio che i nostri studenti si sintonizzino su questo modo di pensare. Giffoni, dalla dimensione immateriale di un’intuizione, ha creato la Multimedia Valley. Da qui si ritorna sul piano immateriale: la comunità di Giffoni è cresciuta e con essa le riflessioni legate al cinema. Le idee e la materia si combinano in continuazione creando un circuito virtuoso. Un’ecologia della comunicazione che racconta di un ambiente che cambia grazie a chi ha creduto nel progetto e ha ridisegnato il suo territorio assecondando i propri sogni”.

Entusiasta anche la docente di sociologia della comunicazione, Gianna Cappello: “Conoscevo già il Festival e più volte ci eravamo detti di trovare un punto di incontro - aggiunge - credo che questa realtà abbia un’importanza fondamentale anche per le politiche sociali. Giffoni è un enorme opportunità per il protagonismo giovanile, ha un ruolo di prevenzione per quei ragazzi che vivono in condizioni di disagio. È un modo quindi di trasformare la cultura in cura”.

Alla mattinata ha preso parte anche Francesco Di Giovanni, responsabile del Centro Tau e partner della tappa palermitana di School Expeirence, il festival itinerante inserito nel Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso da Miur Mibact. “Giffoni è testimone di una realtà che nasce al Sud e dimostra come si può costruire un elemento di cambiamento rispetto a situazioni difficili - afferma - il rischio che si corre è di parlare di questa realtà solo come un’esperienza festivaliera. È un sistema molto più articolato e complesso, che vive tutto l’anno. Come centro Tau, solo all’evento di luglio, abbiamo portato 180 ragazzi in 15 anni, giovani che si sono immersi in questa grande esperienza. Oggi è importante fare sistema e non fermarsi perché, proprio voi studenti, avete l’opportunità di costruire processi che aiutino i ragazzi ad evolvere sul nostro territorio. Ciascuno di voi ha la potenzialità di partire da un’idea”.

La masterclass del direttore Gubitosi chiude, per il 2019, un ricco ciclo di incontri che ha visto Giffoni raccontarsi a scuole e università di tutta Italia. “Questo evento a Palermo coincide con un altro grande momento: l’ingresso di Giffoni Idea nei suoi 50 anni di storia - continua Gubitosi - ci avviamo a vivere un anno effervescente che non vedo l’ora si chiuda per azzerare e ricominciare. Ogni idea deve avere la sua epoca, non bisogna mai essere soddisfatti, io sono sempre aggredito dalle insicurezze e affascinato dalla creatività”.  

Quella voglia di mettersi in gioco che non conosce sosta né riposo: “Tutti abbiamo la possibilità di creare, sognare, pensare, avere una scossa all’improvviso in cui qualcosa ci succede dentro – aggiunge - a 17 anni in un piccolo paese di 8500 abitanti una sera, il 20 novembre 1970, pioveva come oggi, intorno alla fontana del mio paese mi venne in mente una frase, uno stimolo, una devastazione, un ordine che mi imponeva di ubbidire. “Lunedì si inizia”, mi dissi. Il cinema era l’unico strumento per leggere quello che ci succedeva. La noia delle serate post ’68, che non è mai arrivato a Giffoni, mi portò a muovermi per il mio territorio”.

Un viaggio durato 50 anni che non ha mai avuto al centro solo il cinema: “Non ho mai amato il concetto di cinema per ragazzi, quello è genere costruito da un adulto che costruisce qualcosa augurandosi che possa incontrare i gusti dei ragazzi – afferma - ho cercato di presentare quei film per tutti, che sapessero raccontare le storie dei ragazzi e ragazze. Ecco Giffoni è questo: un evento di storie dove ci si rispecchia e ci si ritrova”.

Un lavoro fatto con passione e abnegazione che ha modificato non solo le coscienze, ma la geografia di un territorio: “Sono orgoglioso di essere campano – spiega Gubitosi – la mia terra non ha vissuto il festival come un corpo estraneo, ma l’ha fatto suo, ridisegnando a volte anche i suoi confini. Oggi Giffoni ha 90 persone fisse, mentre solo durante il festival vengono firmati 500 contratti di collaborazione. I bilanci sono diversi: c’è quello economico, sociale e turistico. In 15 giorni di attività entrano nel territorio 14 milioni di euro. Questo processo di sviluppo mi ha dato la possibilità di andare dagli sponsor pubblici a spiegare l’importanza di questo lavoro. Il nostro primo riferimento è la mia Regione, la Campania, poi il Miur e Mibact. Non ho mai chiesto finanziamenti ma investimenti: per ogni milione assegnato ne restituiamo 1,8 al territorio. E’ la dimostrazione che la cultura funziona, non solo ci dà la possibilità di non essere depressi, di creare bellezza, ma di generare anche economia”.

E conclude: “Il cammino fatto fino ad oggi è stato costellato di bellissimi. Così è successo che un paese è diventato evento, ancora oggi a 50 anni di distanza un’idea funziona perché non smette di amare Darwin, non ferma la sua evoluzione”.  E ai ragazzi il papà di Giffoni raccomanda: “Abbiate sempre la capacità di non arrendervi, di essere sereni, felici e pazienti nello spiegare le vostre idee. Tutto quello che facciamo ha bisogno degli altri, il singolo non funziona. Vi prometto che dal nostro canto faremo di tutto per offrirvi sempre nuove occasioni, già a febbraio vorrei in Multimedia un rappresentanza degli Atenei italiani per capire come lavorare ancora meglio insieme”.

La giornata si è conclusa con la visita al Palazzo delle Aquile, sede del comune, dove il direttore Gubitosi è stato ricevuto dal primo cittadino Leoluca Orlando e dall’assessore alla scuola, Giovanna Marano. Intanto continuano a Palermo le attività di School Experience, la tappa finale si chiuderà domani alle ore 21:00, presso il Cinema De Seta alla presenza dell’intera cittadinanza, della comunità studentesca e delle istituzioni. Durante l’evento saranno premiati i registi e le scuole vincitrici della prima edizione del Festival itinerante.

 

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